MAESTRO:”SEI UNICO”

Ogni ipotesi di riorganizzazione del sistema scolastico non deve risolversi in una politica di tagli, ma in un migliore utilizzo delle risorse con la ricerca di possibili economie che non devono intaccare né la qualità del servizio né la necessaria tutela del personale. L’approvazione del decreto legge n. 137 del 1° settembre il quale prevede il ritorno del “maestro unico” rappresenta una scelta assolutamente negativa per molteplici ragioni tra le quali:
a) si modifica il modello didattico organizzativo della scuola primaria la quale, insieme a quella dell’infanzia, rappresenta il segmento della sistema scolastico italiano che, proprio secondo il giudizio degli organismi internazionali, funziona con ottimi risultati;
b) determina, come conseguenza, la riduzione del tempo scuola in assoluto contrasto con le attuali esigenze della società e con l’attuale contratto di lavoro del personale;
c) non tiene conto delle mutate esigenze pedagogico-didattiche sia per la pluralità delle attività didattiche sia per la complessa composizione delle classi non certo paragonabili a quelle di 20 anni fa;
d) lo strumento legislativo del decreto legge, fatta salva l’esigenza della sua successiva conversione, modifica da subito il quadro normativo e pone quindi il mondo della scuola di fronte al fatto compiuto comportando di conseguenza le legittime reazioni del personale interessato.
e) mette a rischio la tenuta del sistema pubblico di istruzione e il posto di lavoro di tante persone.