RIDUZIONE ORARIA TECNICI E PROFESSIONALI
Intervista del Segretario Generale prof. Marco Paolo Nigi
L’unica sospensiva accolta dal TAR-Lazio, relativamente alla riduzione degli orari di insegnamento nelle classi intermedie degli istituti tecnici e professionali, con ordinanza n. 3363 del 19 luglio scorso è quella che segue all’azione giudiziaria promossa dallo SNALS-CONFSAL, riduzione oraria, che costituisce uno dei nodi centrali della riforma e dei risparmi che il governo confidava di ottenere.
Ora il sindacato SNALS-Confsal intende riscuotere gli effetti del giudizio favorevole con la riattivazione delle 5.000 cattedre cancellate con la riduzione dei quadri orari. Nigi spiega che “la partita finale di questa disputa si giocherà nel mese di agosto, ma vi sono buone possibilità che l’amministrazione debba restituire le ore tolte ingiustamente riformulando un nuovo organico di fatto del personale docente“.
Per il Segretario Generale dello Snals-Confsal, le strade che il Miur potrà intraprendere, a seguito della decisione del Tar, saranno inevitabilmente due: “Il ministero potrà fare ricorso al Consiglio di Stato, ma anche chiedere il parere, come indicato dal tribunale regionale del Lazio, al Cnpi. Nel primo caso – continua Nigi – potrebbe usufruire di una sessione estiva fissata per il 10 agosto; nel secondo chiederà al Consiglio nazionale della pubblica istruzione un parere con urgenza“.
Lo Snals-Confsal ha già predisposto il piano qualora il Consiglio di Stato dovesse accettare il ricorso del Miur: “In tal caso si andrà al ‘giudizio di merito’: ma si tratta di un’eventualità che non pensiamo possa realizzarsi perché gli studenti delle classi intermedie di tecnici e professionali, e di conseguenza i docenti, sono stati privati di un loro diritto. Che i tribunali non possono che riattivare“.
”In ogni caso – sottolinea Nigi- ci stiamo già attivando per far presentare una serie di ricorsi da parte di ogni singolo docente danneggiato dai tagli delle ore. Per quanto riguarda invece il Cnpi abbiamo buone ragioni per credere che esprimerà parere negativo sulla decisione unilaterale del Miur“.
Il parere del Consiglio nazionale della pubblica istruzione potrebbe però non bastare a far ritornare sui propri passi viale Trastevere, poiché il suo giudizio rimane per legge obbligatorio (come confermato dal Tar), ma non vincolante.
”Ma non in questa circostanza – obietta Nigi – perché nell’ordinanza del tribunale regionale è previsto, per la prima volta, che il Miur dovrà adeguarsi al parere dell’organo superiore. Il Tar, nella fattispecie, è stato chiaro: per quanto riguarda il cambiamento della quantità dell’offerta formativa, a corsi abbondantemente iniziati, quel che sostiene il Cnpi non può essere reputato un semplice parere. Ma va eseguito“.
In tal caso gli studenti delle seconde, terze e quarte classi dei tecnici, ma anche quelli delle seconde e terze dei professionali, manterranno l’assetto orario dell’anno scolastico appena terminato (non verrà applicata riduzione di ore). E circa 5mila insegnanti delle superiori potranno riappropriarsi della cattedra perduta.